Notti bianche & Seta - check point

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13 questions
1. PRIMA PARTE: NOTTI BIANCHE


1. PRIMA PARTE:

NOTTI BIANCHE

3

Come si chiama il protagonista del romanzo?

10

descrivi il protagonista con 5 aggettivi

5

Ci sono altri personaggi? Se sì, che funzione/ruolo hanno?

3

DOVE è ambientata la storia?

3

QUANDO è ambientata la storia?

12

Come è narrata la storia?

2. SECONDA PARTE: SETA


2. SECONDA PARTE:

SETA

3

DOVE è ambientata la storia?

3

QUANDO è ambientata la storia?

12

Come è narrata la storia?

10

descrivi il protagonista con 5 aggettivi

5

Ci sono altri personaggi? Se sì, che funzione/ruolo hanno?

3. TERZA PARTE: CONFRONTO


3. TERZA PARTE:

CONFRONTO

Required
28
  • scrittura generalmente più ampia e complessa
  • linguaggio ricco di figure retoriche
  • capitoli brevi e sintetici
  • presenza di flashback
  • tecnica dell'intreccio
  • scrittura generalmente più asciutta e sintetica
  • inizio in medias res
  • trama ricca di personaggi, luoghi, azioni
  • narratore esterno
  • capitoli lunghi
  • monologo del narratore in prima persona
  • presenza di fatti e azioni narrati in modo sintetico
  • presenza di molti dialoghi e riflessioni
  • trama semplice
  • NOTTI BIANCHE
  • SETA
  • NESSUNO DEI DUE
  • ENTRAMBI I ROMANZI
Required
10

Confronta le TECNICHE NARRATIVE usate nei PARAGRAFI INIZIALI dei due romanzi

NOTTI BIANCHE:
Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che possono esistere solo quando siamo giovani, caro lettore. Il cielo era cosí pieno di stelle, cosí luminoso, che a guardarlo veniva da chiedersi: è mai possibile che vi sia sotto questo cielo gente collerica e capricciosa? Anche questa domanda è da giovani, caro lettore, proprio da giovani, ma che Dio la faccia sorgere piú spesso nell’anima tua!… A proposito di persone colleriche e capricciose, non posso non ricordare come mi comportai bene durante tutta quella giornata.

SETA:
Benché suo padre avesse immaginato per lui un brillante avvenire nell’esercito, Hervé Joncour aveva finito per guadagnarsi da vivere con un mestiere insolito, cui non era estraneo, per singolare ironia, un tratto a tal punto amabile da tradire una vaga intonazione femminile.
Per vivere, Hervé Joncour comprava e vendeva bachi da seta.
Era il 1861. Flaubert stava scrivendo Salammbô, l’illuminazione elettrica era ancora un’ipotesi e Abramo Lincoln, dall’altra parte dell’Oceano, stava combattendo una guerra di cui non avrebbe mai visto la fine.